Dove il mondo non guarda

Non cerco la levigatezza delle statue,
né il riflesso freddo di uno specchio.
M’incanta ciò che incrina la superficie,
il dettaglio che sfugge alle regole,
come spigolo che graffia la pelle
e lascia un segno che continua a bruciare.
Sono le tue asimmetrie a catturarmi,
le pieghe inattese del sorriso,
la piccola nota stonata
che rende unica la tua melodia.
Il mondo le chiama imperfezioni,
ma sono, invece, la tua essenza.
Dentro ogni crepa s’insinua la luce
e proprio lì ti riconosco,
nella bellezza non addomesticata,
nell’ombra che danza accanto al chiarore.
Sei fatta di contrasti,
sfumature irregolari
che compongono la tua poesia.

(Claudio Sandrini)

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