Recensione della serie TV “Non ho mai…”

Non ho mai… – serie TV uscita su Netflix ad aprile 2020 – prende il nome dall’omonimo gioco (Never Have i Ever), ricordo d’infanzia dall’attrice e autrice dello script Mindy Kaling. Una serie in 10, brevi, episodi scritti insieme con Lang Fisher. Una storia che racconta la diversità, l’inclusione sociale ed altre problematiche giovanili con grande leggerezza ed ironia tramite la vita della quindicenne Devi Vishwakumar, figlia di indiani immigrati a Los Angeles. Devi vuole soltanto essere una ragazza come tutte le altre mentre sta cercando di risollevarsi dal dolore dovuto alla morte improvvisa del padre e di sottrarsi alle tradizioni della cultura indiana così care a sua madre.

Il cast

Devi Vishwakumar, interpretata da Maitreyi Ramakrishnan
Dr. Nalini Vishwakumar, interpretata da Poorna Jagannatha
Kamala, interpretata da Richa Moorjani
Ben Gross, interpretato da Jaren Lewison
Paxton Hall-Yoshida, interpretato da Darren Barnet
John McEnroe, interpretato da se stesso
Eleanor, interpretata da Ramona Young
Fabiola, interpretata da Lee Rodriguez
Dr. Jamie Ryan, interpretata da Niecy Nash
Mohan Venkatesan, interpretato da Sendhil Ramamurthy
Trent Harrison, interpretato da Benjamin Norris
Mr. Shapiro, interpretato da Adam Shapiro
Oliver Martinez, interpretato da Martin Martinez
Eve, interpretata da Christina Kartchner
Eric Perkins, interpretato da Jack Seavor McDonald
Rebecca, interpretata da Lily D. Moore
Vivian, interpretata da Angela Kinsey
Howard, interpretato da Micheal Badalucco

La trama

Devi è una adolescente di origine indiana che sta iniziando il suo secondo anno di liceo a Los Angeles. Durante l’anno precedente, Devi ha dovuto affrontare la morte del padre che le ha procurato un grave trauma, tanto da farle perdere per 3 mesi l’uso delle gambe. Per questo la giovane desidera che il nuovo anno sia per lei occasione di normalità a partire dalla ricerca dell’amore: si invaghisce infatti del ragazzo più bello e popolare della sua scuola, Paxton Hall-Yoshida.
La storia è narrata, fuori campo, dal noto tennista John McEnroe, campione molto amato dal compianto padre della ragazza.

I sogni di Devi si scontrano spesso con quelli di sua madre, Nalini, molto preoccupata e protettiva nei confronti della figlia soprattutto ora che è rimasta da sola ad averne la responsabilità, in un paese straniero e con un carico di dolore che fatica a sopportare. Nalini è una madre molto severa e vorrebbe una figlia legata alle tradizioni indiane, come appare essere la nipote Kamala che vive con loro per frequentare l’università, ma che, obbligata dai genitori, sta per affrontare un matrimonio combinato. Kamala mantiene con i genitori le apparenze della brava ragazza indiana, ma frequenta di nascosto un ragazzo americano.
Accanto a Devi ci sono le amiche del cuore Fabiola e Eleanor che stanno, anche loro, attraversando momenti delicati. La prima ha scoperto di essere lesbica, ma è spaventata dal dover affrontare il suo coming out, la seconda vive sola poiché la madre si è trasferita per seguire la carriera di attrice, passione che anche Eleanor condivide. A scuola, oltre che al ragazzo dei sogni di Devi c’è Ben Gross, con cui la ragazza vive un rapporto di grande rivalità in termini di profitto scolastico. Ben è un ragazzo intelligente, ma molto solo, poiché i suoi genitori, impegnati a lavorare e godersi la vita, non si prendono alcuna cura di lui, se non da un punto di vista strettamente economico.

La mia recensione

Non ho mai… risulta essere una serie molto fresca, brillante e carica di ironia, sebbene pian piano, verso il finale appaia un po’ più scontata e debole in termini di ritmo narrativo. Protagonista assoluta è certamente Devi con il suo temperamento ribelle ed estroverso a cui lo spettatore tende a legarsi con estrema empatia condividendone sogni, desideri ed i frequenti scontri con la severa madre. La serie scorre veloce, grazie anche alla breve durata (circa 30 minuti) degli episodi, ma attraverso tutti i personaggi che, grazie ad una sapiente scrittura e caratterizzazione, riescono ad assumere una notevole dimensione, affronta molti temi delicati dei nostri tempi. Alcuni di questi sono soltanto accennati – la sorella di Paxton, per esempio, ha la sindrome di down – altri vengono maggiormente approfonditi pur senza appesantire il ritmo della serie.

Devi sta elaborando il lutto che l’ha colpita – sono molto particolari le sue sedute con la psicanalista che, a mio parere, è un personaggio molto divertente – e si sta affrancando dal rapporto con la madre da cui, sotto sotto, non si sente amata e valorizzata. Fabiola sta affrontando la crisi e le paure dovute alla consapevolezza del suo orientamento sessuale, Eleonor, una ragazza creativa e vivace, dedita alla passione per la recitazione, scopre che la madre le sta mentendo da anni e l’ha, di fatto, abbandonata.
Non ho mai… riesce a trattare il tema dell’adolescenza e delle sue problematiche con una sano umorismo ed una analisi molto lucida e schietta, senza le esagerazioni, esasperate e a tratti grottesche portate sullo schermo da serie come, ad esempio, The End of the Fucking World, I’m Not Okay With This o Euphoria.

Qui tutto è molto semplice e normale, mai appesantito od estremizzato perchè, in fondo, fa tutto parte della vita, della crescita, della presa di coscienza di un adolescente.
Credo valga davvero la pena vedere questa serie TV – lo si riesce a fare in tempi molto brevi peraltro – perché, a mio parere, coinvolge, diverte ed emoziona facendo rivivere i ricordi dell’adolescenza anche in chi è ormai, come me, diventato un adulto.

 

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