Recensione di “Di cenere e di carne” di Laura Vegliamore

“Lucrezia sarebbe tornata nel mondo, spoglia delle certezze con le quali si era sempre sporta sulla vita, orfana dei pochi affetti che aveva racimolato con tenacia, che aveva tenuto stretti tra le dita, insieme a quel poco di lei che aveva imparato a conoscere.” (cit.)

NEL PASSATO. Lucrezia è una giovane donna, cresciuta all’interno del convento che sta abbandonando per trasferirsi nel grande palazzo in cui vive Cecilia, una contessa che l’ha scelta come dama di compagnia.
Lucrezia ha una particolare abilità: è molto brava nella lettura e, proprio per questo, la contessa le ha proposto di leggere ad alta voce i volumi della sua antica e ricca biblioteca.

“Questa ragazza ha un talento. […] Lega le parole alle immagini. Quando legge, sembra dipinga un quadro.” (cit.)

Lucrezia deve fare subito i conti col carattere spigoloso della padrona di casa e col proprio disagio nel trovarsi di fronte ad una donna bella e affascinante – così diversa da come la giovane vede se stessa – che non manca di metterla spesso in soggezione.

“Lucrezia si strinse nelle spalle, piccola e sola, scatta e imperfetta, povero involucro di una semplicità innocua e invisibile che mai, in nessun modo, avrebbe solcato il mondo come la bellezza della signora.” (cit.)

Sostenuta dalla governante Elaide, la giovane comincia ad ambientarsi e a svolgere il suo compito di lettrice personale della signora Cecilia, trascorrendo diverse ore al giorno tra le righe dei testi scelti dalla donna. Rimane stupita che, molto spesso, durante la lettura, la Contessa appaia distratta ed assorta nei pensieri o, addirittura, che le chieda di leggere in sua assenza. Ma Lucrezia adora i libri e si innamora immediatamente della biblioteca del palazzo, dei libri antichi, dell’atmosfera e degli odori di quella grande e speciale stanza piena di volumi.

“Fu un odore, la prima cosa a spalancarsi davanti a Lucrezia. Odore di polvere e carta, di legno e parole, di aria secca e tempo rimasto incastrato, sospeso. Mosse qualche passo e si fermò ad accarezzare quel soffio, a prenderselo nei polmoni e a farlo suo, avvolgerlo con i propri sensi e sentirlo davvero, fin dentro lo stomaco.” (cit.)

All’interno di una antica edizione di rime di Dante Alighieri, Lucrezia trova, un giorno, un messaggio d’amore dedicato ad una donna.

“Alla mia Beatrice, che m’uccide ancor di più perché è mia senza poterlo essere. Elias.” (cit.)

Incuriosita e colpita di fronte a quelle parole, Lucrezia desidera scoprire chi le abbia scritte e, parlando con Elaide, scopre che l’autore, Elias, era il cugino del defunto marito di Cecilia, un uomo che la governante descrive come malvagio e diabolico.

NEL PRESENTE. Thomas è soltanto un bambino quando, il giorno del suo compleanno, un incidente con le candeline sulla torta gli provoca una scottatura. Al contatto col fuoco il bambino pronuncia alcune parole in italiano, una lingua che lui, francese, non conosce. Da qual giorno diventa un bambino etichettato come “strano” da amici e compagni e ritenuto poco sano di mente dai suoi stessi genitori. Ma quelle parole e le sensazioni che sempre più frequentemente si presentano nella vita del giovane lo portano, una volta cresciuto, a recarsi in Italia nel palazzo che era appartenuto a Cecilia – ora trasformato in un museo aperto ai visitatori – alla ricerca di risposte e spinto da un forza che lui stesso non sa spiegare.

“Fu allora che la vide. Al centro della stanza, a pochi metri da lui. Immobile contro il silenzio, ferma in quel limbo di carta e polvere, di legno e inchiostro, una ragazza lo guardava.” (cit.)

La ragazza si chiama Anouk e anche lei ha raggiunto il palazzo sotto la spinta di qualcosa a cui non sa dare un nome e di cui non comprende la ragione.
Quel palazzo diventa così il luogo in cui il passato ed il presente si incontrano svelando pian piano un misterioso disegno del destino di cui i quattro personaggi del romanzo di Laura Vegliamore, Lucrezia ed Elias, Thomas e Anouk diventano protagonisti.

Ho ricevuto il romanzo in anteprima da Words Edizioni e sono stato immediatamente incuriosito dalla sinossi che mi ha stimolato ad iniziarne la lettura.
Di cenere e di carne è la storia di un amore che deve affrontare le paure, le circostanze avverse, un amore costretto ad attraversare il passato e il presente per poter essere vissuto.

“Aveva letto tante volte dell’amore romantico, ne aveva segretamente desiderato la morsa, ne aveva invidiato i sussurri. […] Eppure non lo conosceva, come non conosceva nulla del mondo, della vita. Non era che una giovane lisa e sciatta, cresciuta lontano dalle raffiche violente della passione, dell’odio e dell’amore. Era acerba e innocua, timida e nascosta.” (cit.)

Quella morsa stringe Lucrezia, quella morsa si chiama Elias e Lucrezia si scopre incapace di opporre resistenza alle emozioni che quel giovane le suscita, in una lotta intensa tra le sensazioni che prova e le storie terribili che si raccontano di lui.

“Potevano davvero appartenere a un assassino, a una bestia impietosa e sporca di sangue, quel delicato messaggio e quella calligrafia così umana?” (cit.)

La storia è molto ben scritta, così carica di pathos da tenere il lettore incollato alle pagine, ansioso di scoprire cosa si celi dietro alle storie dei protagonisti del racconto e cosa il destino abbia in serbo per loro.
Laura Vegliamore è davvero brava, le sue descrizioni minuziose e l’abilità a creare atmosfere attraverso le parole sono di certo una nota di valore che si aggiunge ad una trama originale e ben sviluppata.
Come Lucrezia, la protagonista del romanzo, che aveva il dono di farlo attraverso la lettura, Laura riesce spesso a dipingere piccoli quadri con il suo modo di scrivere. Lo stile di scrittura mi ha preso per mano e accompagnato tra le stanze del palazzo di Cecilia, trasmettendomi i colori e gli odori in modo davvero realistico.
Allo stesso modo il romanzo riesce, a mio parere, a comunicare le anime dei suoi personaggi, Lucrezia ed Elias in particolare, permettendo al lettore di assistere alla loro evoluzione. Lucrezia, una giovane impacciata ed insicura che, grazie all’amore ed alle emozioni cui si avvicina per la prima volta e a cui riesce a dare credito, si affaccia ad uno degli aspetti più importanti e coinvolgenti della vita. Elias, un giovane dal passato complicato, deturpato da una macchia rosso sangue in volto, da tutti additato come il figlio del demonio che, grazie all’incontro con la purezza di Lucrezia, intravede la possibilità di redimersi e tornare, finalmente, a vivere.
Un amore contrastato ed osteggiato che brama di essere vissuto sfidando a viso aperto il destino e le sue regole.

L’autrice

Laura Vegliamore è romana, classe 1989. Diplomata in recitazione all’Accademia Internazionale di Teatro si è trasferita a Parigi dove ha vissuto per tre anni, lavorando come agente museale. Tornata in Italia si è dedicata alla scrittura. Già autrice del romance storico Terraferma (Dri Editore, 2020) oltre a Di cenere e di carne, ha pubblicato per Words Edizioni il romanzo di narrativa contemporanea Novembre.

La scheda del libro

Autore: Laura Vegliamore
Titolo: Di cenere e di carne
Editore: Words Edizioni
Data di pubblicazione: 7 aprile 2021
Genere: Paranormal storico

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